Rinnovare i contratti pubblici e privati Migliorare i servizi e valorizzare il lavoro Martedì 26 aprile 2016 – Sciopero generale per la Puglia

Il giorno 19 febbraio 2016 si sono riuniti gli Esecuti Regionali, i quadri ed RSU di FP CGIL, CISL FP, UIL FPL e UIL PA della Regione Puglia per deliberare le iniziative da mettere in campo a sostegno della vertenza per il rinnovo dei CCNL.

Dopo 6 anni di blocco ed a 7 mesi dalla sentenza della Corte Costituzionale, è inaccettabile che il Governo non abbia ancora attivato il tavolo per il rinnovo dei contratti per gli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici e privati.

Come se non bastasse il “furto” di 35 miliardi di € già effettuato con il congelamento degli stipendi , il Governo Renzi nella Legge di Stabilità 2016 ha stanziato solo 300 milioni di € per i contratti, perseverando nella volontà di continuare l’interminabile gioco al massacro contro i dipendenti pubblici, nel ritenere residuale la contrattazione nella Pubblica Amministrazione.

ORA BASTA
QUESTO ATTEGGIAMENTO NON E’ PIU’ TOLLERABILE

Le categorie del P.I. di CGIL, CISL e UIL hanno presentato da tempo la piattaforma contrattuale per il triennio 01/07/2015 – 30/06/2018 che prevede:

  1. 1. un incremento contrattuale medio di 150€ per recuperare il potere d’acquisto delle retribuzioni e ridare fiato all’economia interna del Paese;
  2. il miglioramento delle condizioni di lavoro definendo nuovo modelli organizzativi, ma soprattutto sbloccando le assunzioni. Negli ultimi 5 anni nel P.I. si sono persi oltre 350.000 posti di lavoro, con un risparmio sui conti pubblici di oltre 80 miliardi di € e contemporaneamente dare una risposta a migliaia di lavoratori che attendono un processo di stabilizzazione necessario a farli uscire da una precarizzazione che dura da troppi anni;
  3. l’elevazione dei livelli di efficienza e qualità dei servizi al fine di creare una P.A. più produttiva. E’ necessario investire in competenze professionali per allineare i servizi pubblici alle esigenze del cittadino;
  4. un nuovo modello di relazioni sindacali improntato a rafforzare il CCNL come unico strumento di regolazione dei rapporti di lavoro e garantire a tutti i lavoratori, pubblici e privati, stessi diritti e stesse tutele; un rafforzamento della contrattazione decentrata regionale ed aziendale, perregolamentare i processi di mobilità, di riorganizzazione, e ristrutturazione aziendale, distribuzione e finanziamento del salario accessorio anche attraverso la lotta agli sprechi ed alla spesa improduttiva.

Al mancato rinnovo dei contratti si associa una pseudo riforma degli assetti Istituzionali e della P.A. che sta producendo una serie di tagli lineari con una forte riduzione della presenza dello Stato e del sistema degli Enti Territoriali, con una conseguente riduzione dei servizi essenziali ai cittadini ed alle imprese ed un pesante processo di mobilità, arrivando in alcune situazione a veri e propri processi di espulsione dal mondo del lavoro per migliaia di dipendenti.
I processi di riduzioni degli Enti, la soppressione delle ex Province, la riorganizzazione e l’accorpamento di Sedi ed Uffici territoriali di Enti Pubblici e Ministeri, solo a titolo esemplificativo si richiamano quelli che interessano le Prefetture, i Tribunali, le Camere di Commercio, l’INPS, l’INAIL e le Società Partecipate; processi questi che hanno come unico obiettivo quello di scardinare un sistema di Welfare sociale solidaristico, equo e pubblico, ed aprirne uno nuovo con una forte connotazione privatistica, che produrrà una divaricazione tra cittadini di serie A, i più abbietti, che potranno pagarsi i servizi, e cittadini di serie B, i meno abbietti, che non potranno consentirsi questo.
A questo si aggiunge l’incapacità di una classe politica, anche regionale e locale, a scrollarsi di dosso il binomio che in politica tutto si fa per ricercare e rincorre il consenso fine a se stesso. Il teatrino che stiamo vedendo in questo ultimo mese sul riordino della rete ospedaliera, è la prova provata che non c’è una concezione di valore collettivo da difendere e preservare, ma continua ad imperversare una bieca politica ragioneristica che fa i conti solo con un equazione: i servizi sono troppo e costano, quindi vanno tagliati, e non si tagliano gli sprechi e la spesa improduttiva (consulenze, appalti inutili, apparati elefantiaci) che potrebbero far recuperare milioni di €, si tagliano servizi, posti letto, prestazioni che sono diventate a pagamento, si taglia il diritto a curarsi.
Per queste ragioni le Federazioni di FP CGIL, CISL FP, UIL FPL e UIL PA hanno deciso di scendere in piazza ed attivare una serie di iniziative di mobilitazione che, a partire dal 29 Marzo 2016, con la convocazione di Assemblee in tutti i luoghi di lavoro della Pubblica Amministrazione (Comuni, ASL, Ospedali, Ministeri, Inps, Inail, Agenzie Fiscali), coinvolgeranno non solo i lavoratori, ma anche i cittadini ed i rappresentanti istituzionali e culmineranno in PUGLIA con lo Sciopero Generale del 26 Aprile 2016 con Manifestazione a Bari.