INL : UNA RIFORMA INCOMPIUTA

Lanciata come una riforma epocale, quella dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro rimane una riforma, senza tema di smentita, ferma ancora ai blocchi di partenza.  A quasi tre anni dall’avvio di questa cosiddetta “formidabile automobile”, i lavoratori sono ancora in attesa di capire come quest’auto possa mettersi in moto e quale carburante utilizzare.

Fuor di metafora, tanto per parlare chiaro, anche in Puglia l’INL non ha potuto esplicitare tutte le sue potenzialità ma evidenzia tutta una serie di criticità che ci rimandano tutti i territori in termini di:

  • mancata o parziale applicazione di quanto previsto dal d.lgs. 149/15, con il quale è stato istituito, con il famigerato “Costo Zero”, l’INL;
  • inesistente azione di coordinamento tra enti (INL, INPS, INAIL), troppo occupati in battaglie statistiche ed a rimarcare le differenze fomentate da interventi verticistici;
  • inefficace riorganizzazione degli Uffici in Processi e Team, che, oltre ad un autoreferenziale esercizio retorico-semantico, si è sostanziata nel chiamare in modo più chic i Coordinamenti e le Aree, senza fornire un moderno modello organizzativo che favorisse la sinergia tra il personale ispettivo ed amministrativo;
  • inefficienza e inadeguatezza del sistema incentivante del personale, che risulta iniquo e divisorio a scapito dei lavoratori;
  • obsolescenza delle apparecchiature informatiche e le carenze logistiche. E’ quello che riscontriamo negli uffici pugliesi, ove molti portatili sono stati consegnati quando l’Italia ha vinto i mondiali nel 2006;
  • mancanza di formazione e di aggiornamenti professionali.  Nella nostra regione, ad esempio, non sono stati ancora avviati corsi di formazione previdenziale per il personale ispettivo, sebbene la quasi totalità degli altri territori abbiano da tempo avviato e concluso tale processo formativo;
  • mortificazione del personale amministrativo, spesso adibito al ruolo di “tuttofare”, e a cui è impedita una crescita professionale;
  • assenza di adeguata programmazione regionale o, ancora peggio, interregionale, che determini gli obiettivi ispettivi annuali;
  • insufficienza di relazioni sindacali, come avviene da sempre in alcuni uffici in Puglia, laddove qualche Dirigente evita il confronto con le rappresentanze dei lavoratori tramite varie e fantasiose strategie, come l’espletamento ad interim dell’incarico con la sola presenza in ufficio di un giorno a settimana, estemporanee riunioni di team in cui i lavoratori sono, ratione causae, indotti a dire “Va tutto bene, madama la Marchesa” o, peggio, adozione di provvedimenti d’imperio e senza motivazione.

ADESSO BASTA!

Il Coordinamento regionale Puglia Fp Cgil INL aderisce alla mobilitazione nazionale e chiede ai territori di avviare assemblee per coinvolgere nella rivendicazione le lavoratrici e i lavoratori degli uffici INL di tutta la Puglia finalizzate a definire una piattaforma delle proposte da portare ai tavoli nazionali.

Un Ente di tale valenza operativa e politica fondamentale per la prevenzione e il contrasto alla illegalità diffusa nel mondo del lavoro non può subire trascuratezze e marginalità simili. E’ ora di reagire con forza.

Una prima assemblea è già stata effettuata a Brindisi e prossimamente ne terremo un’altra a Lecce il 10 p.v., entrambe con la presenza del Coordinatore nazionale Matteo Ariano.

La nostra battaglia non si ferma.

Mirko Ginelli, Coord. reg.                            

Patrizia Tomaselli, Segretario