TAVOLO REGIONALE SUL WELFARE

L’incontro di ieri, primo marzo, convocato dall’assessora regionale al welfare Barone ha visto la partecipazione delle Confederazioni insieme alle categorie interessate. I nostri interventi hanno riportato l’attenzione soprattutto sui lavoratori che di benessere e di marginalità dei cittadini hanno fatto da sempre il centro della loro professione. Parliamo dell’equipe degli addetti (precari) del Pon inclusione e del fondo povertà, che annovera assistenti sociali, sociologi, educatori e di tecnici dell’inserimento, lavoratori che attendono proroghe piuttosto che stabilizzazioni, ma abbiamo parlato anche di assistenti sociali di quel servizio sociale, che l’art 48 del CuraItalia piuttosto che l’art 89 del decreto Rilancio, annovera tra i servizi essenziali, quindi assolutamente continuativi e non suscettibili di blocco.

Quest’anno, complice l’epidemia pandemica, mai come ora si è evidenziata la necessità dei servizi sociali, più invisibili alle cronache del personale sanitario ma professionisti assolutamente indispensabili, che sono stati al fianco delle amministrazioni e della protezione civile per il supporto e il sostegno delle famiglie bisognose nella gestione dei bandi emergenziali, dei buoni spesa, nell’intercettazione e nella risposta ai bisogni della cittadinanza, nella divulgazione di corrette informazioni, nella promozione di buone prassi per il sostegno dei nuclei familiari, nella presa in carico di situazioni complesse. Azioni che hanno visto intervenire fianco a fianco il servizio sociale strutturato con i 400 operatori precari del Pon inclusione e del decreto povertà, distribuiti nei 45 ambiti della regione Puglia.

Operatori a cui oggi vengono in soccorso i finanziamenti previsti dalla legge di bilancio, che devono essere necessariamente e correttamente utilizzati, oltre che il milleproroghe che rivede i requisiti del decreto Madia.

Ma per intervenire nel modo più idoneo, occorre un tavolo dedicato, per evitare di vanificare quanto previsto dalla norma. Un tavolo composto dalla parte pubblica, parti sociali e Anci.

Questo abbiamo chiesto alla regione, il cui presidente ha intitolato il suo programma di prospettiva “Una regione in cui nessuno resta indietro”. Bene, noi non vorremmo che proprio quegli operatori che traducono e rendono concreto il welfare e che gli danno le gambe perché tutto diventi qualità migliore di vita, diventino paradossalmente gli ultimi, in tutti i sensi.

L’assessora ha concluso che successivamente alla convocazione degli ambiti, prevista per il 4 pv, deciderà la data del tavolo di approfondimento della tematica da noi rappresentata. Problematica su cui la nostra attenzione rimane alta.

Patrizia Tomaselli
Segretario FP Cgil Puglia

Antonello Barnabà
Segretario UIL FPL Puglia Bari Bat