La Regione dei trattamenti differenziati

Abbiamo appreso dagli organi di stampa della reintroduzione dell’assegno di fine mandato per consiglieri e assessori della Regione Puglia.

Per quanto attenga alle nostre prerogative fare valutazioni politiche, di opportunità e di coerenza, sulla questione preferiamo evitare. Sicuramente, però, non possiamo tacere – a fronte di tanta solerzia – che l’Ente Regione opera un trattamento diametralmente opposto, con insistenza e pervicacia, nei confronti dei propri dipendenti.

La Regione, infatti, a fronte di sentenze del Tribunale del Lavoro, continua a non riconoscere le ferie maturate ad una platea importante di dipendenti. “Dovete fare causa anche voi!” è stato detto loro. A spese di chi?

Lo stesso ente non provvede da anni alla valorizzazione professionale dei propri addetti (attraverso progressioni orizzontali di carriera), che in termini economici equivale a pochi spiccioli.

Regione che a luglio, nel corrispondere la produttività ai propri dipendenti, l’ha decurtata di alcune centinaia di euro senza alcuna motivazione, trattenendo uguale importo anche a quei lavoratori che sono pagati con fondi comunitari, per un malinteso principio di equità tra lavoratori.

E nella regione dei diseguali, non possiamo non parlare del progressivo ed inarrestabile svuotamento di personale che stanno subendo le sedi periferiche della Regione Puglia, attualmente stanziate nelle città di Foggia, Brindisi, Taranto e Lecce. Un fenomeno di lento arretramento, più volte da noi segnalato e mai affrontato seriamente dall’amministrazione regionale.

Va sottolineato che molti uffici territoriali continuano ad essere chiusi od accorpati, per la carenza di personale sempre più grave mai impinguata in questi anni. Che entro fine anno, tra Fornero e quota 100 raggiungerà una desertificazione mai toccata.

E sempre in un clima di “figli e figliastri”, lo stesso discorso però non è applicato all’alta dirigenza regionale a cui, tra interim, premi di produzione e deleghe di funzioni da gestire in totale autonomia, è spesso concesso tutto e di più.

Ecco, noi non esprimeremo giudizi politici su ciò che è accaduto ma se non si provvede a garantire il giusto trattamento e la dovuta dignità a lavoratrici e lavoratori regionali con la stessa solerzia adoperata per acquisire diritti che non spettavano quando questi politici sono entrati nei palazzi regionali, sarà nostra cura chiedere ad altri di accertarne responsabilità, anche in riferimento ad eventuali aggravi sulle casse della collettività.

Domenico Ficco – Segretario Generale Fp Cgil Puglia