Gravissima carenza di personale siti culturali della Puglia. Richiesta incontro urgente

All’Assessore al Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio dott. M. Bray
Direttore del Dipartimento al ramo dott. Aldo Patruno
Al Presidente della Regione dott. M. Emiliano

Ormai è nota la difficoltà che vivono i luoghi della cultura pugliesi del Ministero della Cultura. A causa della nota carenza di personale, dovuta ai pensionamenti e al ritardo nell ‘avvio del piano assunzionale, molti dei siti sono costretti a ridurre gli orari di apertura al pubblico o addirittura a chiudere. Tutto il patrimonio artistico statale pugliese è in sofferenza per le suddette motivazioni.

A titolo esemplificativo ma non esaustivo, è utile fare un breve excursus della condizione succitata, su alcuni siti: il castello di Manfredonia, ad esempio, è rimasto chiuso per anni. Il suo recupero, costato diversi milioni di euro, è servito a realizzare un sito archeologico importante perché situato sul percorso che il turismo religioso compie per arrivare a San Giovanni Rotondo. Quella struttura oggi è vigilata da sei persone che devono garantire anche le visite.

Per non parlare di Siponto, uno dei siti archeologici più visitati in Puglia dopo Castel del Monte, anche per l’ormai celebre opera di Edoardo Tresoldi che ha ricostruito in rete metallica l’antica basilica paleocristiana. A Siponto rimangono appena tre unità di personale a gestire tutto il sito. Stessa situazione a palazzo Sinesi di Canosa, dove è esposta la collezione di manufatti provenienti da tombe arcaiche e ricci ipogei ellenistici realizzati tra il sesto e il terzo secolo avanti Cristo, che a breve conterà due unità di personale e potrà aprire solo la mattina e non tutti i giorni della settimana.

Situazione peggiore forse quella in cui si trova la straordinaria collezione del museo Jatta di Ruvo di Puglia, che custodisce centinaia di vasi di produzione greca antica e locale, attualmente chiuso per lavori. Parte della collezione è ospitata al castello svevo di Bari, uno dei pochi siti che garantiscono 11 ore di apertura ma solo grazie al supporto di quattro unità di personale Ales e cinque retribuite con il reddito di dignità della Regione, oltre al personale stabile.

La galleria nazionale Devanna di Bitonto (che custodisce anche opere di Poussin e De Nittis) non può garantire aperture su due turni.

Il castello di Trani, restaurato da poco, potrà aprire per mezza giornata, solo la mattina, e a giorni alterni.

Stesse problematiche anche a Canne della Battaglia, aperto nove ore da giovedì a domenica, e al castello di Copertino, raro esempio di architettura militare rinascimentale in Puglia, che può contare solo su due unità di vigilanza che permettono l’apertura di mattina, ma non nei festivi. Anche il parco archeologico di Egnazia per la prima volta dopo anni non garantirà l’apertura pomeridiana.

Insomma, nonostante la previsione di una stagione turistica da record, la Puglia rischia di trovarsi con il patrimonio culturale non fruibile ai molti visitatori. Negli anni scorsi abbiamo incontrato il direttore del Dipartimento, dott. Patruno, riguardo il possibile contributo e supporto che la Regione potrebbe attivare per sopperire alle summenzionate difficoltà e dagli uffici centrali del MiC ci furono date rassicurazioni della stesura di un protocollo di intesa tra Regione Puglia e Ministero ma purtroppo non sappiamo per quali motivi tutto si arenò.

Siamo venuti attualmente a conoscenza che si sta verificando la possibilità di ripercorrere una ipotesi di collaborazione tra Regione Puglia e MiC, che valutiamo positivamente perché una sinergia tra territorio e Ministero esalta in modo importante la valorizzazione del patrimonio della regione.

Memori delle affermazioni dell’allora Ministro Bray, di cui ci onoriamo oggi la presenza in Regione, in cui sottolineava che il nostro paese deve prendersi cura delle testimonianze del suo passato e tutelare e salvaguardare il patrimonio artistico di cui è custode, chiediamo un incontro urgente affinché, in questo momento delicato di ripresa, l’inestimabile patrimonio artistico della Puglia sia fattore di crescita culturale e di ulteriore rilancio della nostra regione, evitando l’umiliazione di chiusure, mortificante per i lavoratori e accettate di mal grado dai visitatori. Che costituirebbe l’ennesima occasione culturale e di bellezza persa per le persone e di chance per la Puglia e tutto il Paese.

FP CGIL
D. Ficco

CISL FP
A. Gemma

UIL PA
E. Filippone

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