Abbiamo appreso, seppure informalmente, che il Dipartimento Personale e Organizzazione della Regione Puglia ha avviato in collaborazione con tutti i Direttori di Dipartimento una ricognizione del personale attualmente in servizio presso gli uffici di Bari che, potenzialmente e su base volontaria, potrebbe essere destinato presso le sedi provinciali della Regione ad invarianza di funzioni assegnate.
Intendiamo manifestare grande apprezzamento per l’iniziativa avviata dal Dipartimento Personale e Organizzazione che giunge come un primo segnale di apertura nella risoluzione delle criticità che affliggono da tempo le sedi provinciali della Regione Puglia, segnalate a più riprese e a vari livelli di mobilitazione dalla nostra organizzazione sindacale.
Ci sono giunte, tuttavia, diverse segnalazioni da parte di dipendenti regionali i quali riferiscono che la nota in argomento pare sia stata interpretata in maniera fortemente “restrittiva” da alcuni Direttori ai quali la stessa è stata destinata. Nello specifico, sembrerebbe che i Direttori in argomento intendano limitare tale ricognizione esclusivamente a quel numero esiguo di dipendenti pendolari appartenenti ad uffici regionali già presenti nelle sedi provinciali. Di conseguenza, è palese che una interpretazione simile non sortirebbe alcun effetto di rilievo per risolvere le criticità ataviche delle sedi provinciali, in quanto si andrebbe a ridurre drasticamente la platea di soggetti coinvolti, in evidente contrasto con lo spirito dell’apprezzabile iniziativa in essere.
A nostro parere, infatti, l’unica chiave di lettura attribuibile alla ricognizione avviata dal Dipartimento Personale e Organizzazione è da intendersi in ottica estensiva, finalizzata a stimolare un contributo significativo e risolutivo per fronteggiare le problematiche, sopra richiamate, legate alla carenza di
personale degli uffici provinciali, ottimizzando l’impiego delle risorse umane a disposizione, senza tralasciare l’importanza delle ricadute positive in termini di benessere organizzativo per i dipendenti pendolari che vedrebbero così agevolata la conciliazione dei propri tempi di vita e lavoro.
Occorre, pertanto, non attuare una distinzione tra dipendenti regionali, evitando di restringere il campo delle opportunità. Infatti, qualora fosse avvalorata l’ipotesi che tale opzione possa valere solo per le Sezioni che dispongono di una propria articolazione presso una o più sedi territoriali, i lavoratori esclusi dal novero della circostanza succitata, nel breve periodo, saranno motivati a richiedere il trasferimento presso quegli uffici.
Auspichiamo, inoltre, che il provvedimento adottato coinvolga anche i titolari di Posizioni Organizzative senza alcun distinguo: dovrebbe essere interesse dell’amministrazione, difatti, preservare la professionalità di tante risorse umane in capo alle più svariate Sezioni, consentendo loro di poter esercitare la propria attività nel corso della settimana, o in determinate giornate, in sedi più comode e consone alla loro dimensione temporale giornaliera, contribuendo così a ridurre stressanti ore giornaliere di mobilità su mezzi pubblici o privati, al fine di incrementare la produttività lavorativa.
D’altronde due anni di pandemia e la correlata tenuta della pubblica amministrazione, sotto il profilo dei risultati raggiunti, hanno sconfessato l’assioma tra qualità del lavoro svolto e collocazione fisica del pubblico dipendente: nel corso dello stato di emergenza ci si è riscoperti tutti “periferici” rispetto al classico luogo di lavoro ma al contempo tutti ugualmente operativi e produttivi.
Le sedi provinciali diverrebbero, in tal modo, una sorta di spazi di coworking in cui i dipendenti regionali, individuati a seguito di ricognizione, potrebbero condividere spazi comuni pur appartenendo a Sezioni regionali differenti, svolgendo la propria prestazione lavorativa nella sede provinciale ad invarianza di funzioni assegnate, anche non necessariamente per l’intero arco della settimana a seconda delle esigenze d’ufficio.
Le sedi provinciali, altresì, riceverebbero finalmente la valorizzazione ambita, più volte ribadita nei programmi degli amministratori regionali, non da ultimo nelle dichiarazioni rese da loro nel corso dell’assemblea sindacale sul tema del loro rafforzamento, svoltasi da remoto lo scorso 21 febbraio, in cui gli stessi sono intervenuti.
Per quanto sopra, abbiamo invitato dunque i Direttori in indirizzo ad offrire la più ampia collaborazione, in modo tale da procedere nella direzione indicata e auspicata dal Dipartimento Personale e Organizzazione, e contemperando altresì le legittime aspirazioni del personale regionale pendolare di una maggiore conciliazione dei tempi di vita-lavoro. Personale che da sempre, con spirito di dedizione al lavoro, ha concorso a favorire il buon andamento e la funzionalità dell’apparato pubblico.
Il Coordinamento aziendale della Regione Puglia
Giovanni Denitto
Antonio Renna