Nonostante il susseguirsi di denunce ed appelli da parte delle organizzazioni sindacali, a cui hanno fatto seguito solo vaghi accenni e continui rinvii nell’affrontare seriamente la tematica in oggetto, riteniamo che il tempo delle attese sia terminato: si assiste progressivamente allo spopolamento delle sedi periferiche, al loro depauperamento in termini di competenze e funzioni, in assenza di una concreta pianificazione amministrativa che ponga come obiettivo primario il loro rafforzamento.
Avevamo proposto di surrogare il personale andato in quiescenza avvalendosi della professionalità dei dipendenti che da anni prestano servizio presso le sedi centrali, e che risiedono nelle province periferiche, per interrompere lunghi periodi di estenuante pendolarismo.
Avevamo chiesto di infoltire queste sedi con il personale assunto con gli ultimi concorsi, sempre su base volontaria e a seconda della residenza, in maniera da garantire un vantaggio in termini di conciliazione vita-lavoro.
Avevamo suggerito di utilizzare le sedi periferiche come luoghi di lavoro in cui avvicinare, in fase di pandemia, i dipendenti che prestano servizio a Bari per evitare rischi di contagio in fase di raggiungimento delle sedi di lavoro o presso gli stessi plessi centrali, spesso sovraffollati, avvalendosi, invece, di spazi ormai quasi del tutto vuoti in cui sperimentare anche forme di co-working per decurtare le distanze “tecnologiche” tra centro e periferia.
Soprattutto, però, abbiamo sempre pensato che il nostro Ente dovesse avvalorare la ricchezza del proprio vasto territorio a partire dalla distribuzione di risorse e compiti nelle varie sedi, abdicando ad una forma ossessiva di centralismo amministrativo che, proprio a seguito della drastica riduzione delle mansioni attribuite alle Province intese come enti, vede le nostre articolazioni territoriali gli unici presidi volti a fornire risposte e servizi all’utenza ed ai Comuni nelle varie zone territoriali.
Purtroppo la mancata attenzione ad una costruttiva collaborazione, avanzata dalle scriventi sigle, ci obbliga a dar voce a coloro ai quali da tempo non si dà ascolto: le colleghe e i colleghi delle cosiddette sedi “periferiche” che avvertono sempre più drasticamente una loro marginalizzazione che li rende ormai dipendenti di rango inferiore.
Venerdì 21 gennaio, dalle ore 10.30 alle ore 13.30, a partire da un’assemblea che focalizzerà l’attenzione sulle esigenze e i bisogni della sede ubicata a Lecce, inizierà un percorso assembleare che attraverserà man mano le sedi ubicate nelle altre province mediante anche il coinvolgimento di attori politici e istituzionali del nostro Ente e dei vari territori, al fine di avviare un’interlocuzione costante e di largo respiro che conduca all’obiettivo finale: il ripristino della piena funzionalità di queste sedi regionali.
Si precisa che, visto il perdurare dello stato di emergenza dovuto al Covid, l’assemblea si svolgerà in modalità da remoto su piattaforma zoom.
I Segretari aziendali e i Segretari regionali di Fp Cgil Puglia, Fp Cisl Puglia, Uil Fpl Puglia