A 44 anni dall’emanazione della legge per l’istituzione di asili nido comunali i nidi devono finalmente trasformarsi da servizio a domanda individuale a diritto educativo, per garantire ai bambini e alle bambine pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco.
Oltre 900 mila bambini in Italia, tra sei mesi e due anni sono esclusi dagli asili nido: soprattutto a causa di una scarsa offerta pubblica e di un’esosa offerta privata. La legge di Stabilità non prevede alcuna risorsa per finanziare il progetto contenuto nella legge cosiddetta “buonascuola” per trasformare il nido da servizio a domanda individuale a diritto universale.
Si continuano a prevedere vincoli per i Comuni che impediscono l’utilizzo delle risorse necessarie alfapertura di nuove strutture e alle assunzioni del personale indispensabile per farle funzionare. Oggi l’offerta complessiva di nidi pubblici e privati copre una fascia di bambini da zero a due anni pari a circa il 18% del totale del fabbisogno (meno di 300.ooo bambine e bambini). Una percentuale lontana dai parametri previsti dalf Unione Europea del 33% di copertura.